Giovanni Gaggia

Giovanni Gaggia foto Cristian Iotti

Giovanni Gaggia nasce nel 1977 a Pergola (PU) dove ad oggi vive e lavora. Nel 2008 fonda Sponge ArteContemporanea e ne assume la direzione artistica.                                                                                            Gaggia è artista multiforme che si muove con naturalezza ed eleganza  tra media eterogenei: disegno, scultura, fotografia, pittura, interventi audio e video. Sempre amorosamente versato in un tempo interiore, ha recentemente rinvenuto i luoghi privilegiati del proprio fare artistico in special modo nel disegno, nella performance, nel ricamo. Formatosi presso la Scuola del Libro di Urbino, la visione interiore di Gaggia si esplica in un disegno di adamantina bellezza. La linea impeccabile tratteggia farfalle ed oggetti del quotidiano o si effonde in dolcissime vibrazioni di chiari e scuri. Sempre meditata come principio costruttore di forma e di senso, la linea torna nel ricamo per divenire raffinato intarsio: in una mitopoiesi del segno, ago e filo diventano strumenti di sutura su drappi sericei come su veri cuori dando  vita ad azioni performative struggenti dove l’interazione col fruitore -e dunque con l’altro da sé- è fondamentale. Nell’opera omnia di Giovanni Gaggia l’elemento sociale e politico divengono dramma intimamente vissuto che affonda nelle pieghe dell’anima per poi riconfermare sempre l’incrollabile consapevolezza del ruolo dell’artista come ermeneuta.

Tra le sue personali si ricordano: 2016 – Sequens Lineam, a cura di Maria Letizia Paiato,,Galleria Fabula Fine Art, Ferrara. 2015 – Inventarium, GALLLERIAPIU', Bologna, intexĕre tempus, a cura di Diego Sileo, lavatoio di Palazzo Lamperini/ galleria Rossmut, Roma. Inventarium, a cura di Serena Ribaudo, Canto217, Palazzi Costantino / Di Napoli, Palermo. 2014 - Centrum Naturae (doppia personale), a cura di Roberto Paci Dalò, Scalone Vanvitelliano / Chiesa della Maddalena, Pesaro. 2014 - Et Curis (doppia personale), a cura di Loretta Di Tuccio, intervento critico Fabrizio Pizzuto, galleria Rossmut, Roma. 2013 - Sic Dulce Est, a cura di Cristina Petrelli, Palazzo di San Clemente / Archispazio, Firenze. 2012 - Where is your brother? (doppia personale) a cura di Davide Quadrio e Studio Rayuela (Flavia Fiocchi e Francesco Sala) SpongePill- Casa Déclic / Guastalla Pilates, Milano. 2011 - I need you a cura di Claudio Composti, Spazio NovaDea, Ascoli Piceno / Corpo fisico, corpo etereo (doppia personale), a cura di Roberta Ridolfi, Factory – Art gallery, Berlino – Germania. 2008 - Aforismi Simpatetici, a cura di Chiara Canali, Museo dei Bronzi Dorati, Pergola (PU) . 2007 - Di spirito e di Carne, testo critico di Roberta Ridolfi, Factory-Art gallery,Trieste.

Nel 2016 viene pubblicato da Maretti Editore il suo libro catalogo Inventarium, a cura di Serena Ribaudo / poesie Davide Quadrio, una meditazione sul senso di memoria.

ll Porto Antico di Ancona, con l'Arco di Traiano e l'Arco del Vanvitelli, disegna uno scenario stupefacente e metafisico, straniante tessitura tra passato e presente,  finis terrae tra cielo e mare. E' questo il luogo prescelto da Giovanni Gaggia per portare definitivamente a compimento Inventarium, progetto complesso e che si è articolato in più passaggi fondamentali.

Inventarium è una meditazione artistica ed estetica sulla Strage di Ustica, un vero approfondimento sul senso di memoria viva in cui il dolore si affranca dalla contingenza della tragica fatalità e trasfigura nei sentimenti di vita, di speranza, di resistenza, di resilienza.

In un tempo scandito da un ripidissimo modularsi della luce ed in cui la gamma tonale del cielo cangia dall'umida chiarita' lunare al fiammeggiare dell'aurora, Gaggia e' assiso ieraticamente sotto l'Arco di Traiano e diviene protagonista di  un atto lento e rituale.

Un ricamo che accoglie in se' l'essenza del segno, dell'intarsio, della sutura su di un arazzo cedevole e luminescente. Un ricamo che e' paziente ministero di consapevolezza, tormentoso esercizio di responsabilita' e che dispiega un filo di memoria dalle note ferrigne e cauterizzate.

Dopo i precedenti passaggi nelle città di Palermo e Bologna, Inventarium giunge nel capoluogo marchigiano. Quest'ultimo  e' cosi', nella vibrante interpretazione di Gaggia, paysage quasi tattile, fatto di luce, acqua, tessuto, pietra. Di certo la scelta di Ancona non nasce in maniera casuale: Ancona è la città di Aldo Davanzali, fondatore e presidente dell'Itavia, la compagnia aerea purtroppo tristemente ricordata per la Strage di Ustica.

La Performance "Quello che doveva accadere/INVENTARIUM" vuole dunque essere un omaggio alla figura di Aldo Davanzali, alla famiglia Davanzali, alla famiglia Itavia tutta e parimenti alla città di Ancona e alla regione Marche che nella struggente bellezza dell'alba del 9 Giugno hanno accolto questa intensa azione.